SAN DONA' DI PIAVE

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Storia

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Cenni storici

Il toponimo del paese è legato alla figura di San Donato Vescovo dell’Epiro. Nel 1128 il corpo del santo, dopo una crociata in Terra Santa, fu donato dal Doge di Venezia al Vescovo di Torcello. In suo onore venne costruita una Cappella, la quale fu posta su una riva del fiume Piave: da qui appunto il nome di San Donà di Piave. Successivamente, a causa di alcune alluvioni avvenute durante il XVI secolo, il corso del fiume fu modificato e anche la cappella cambiò posizione (passò sull’altra sponda). Le prime popolazioni ad insediarsi in questa zona furono probabilmente gli Etruschi o gli Euganei oppure alcuni remoti popoli prealpini. Tuttavia il il primo stanziamento sembra sia stato opera degli Opitergini (IV-III secolo a.C.). In età romana la città era percorsa dalla Via Annia, la quale costituiva un importante via di comunicazione per viaggiatori e per il transito di merci (l’attuale centro urbano di San Donà corrispondeva a uno dei tipici villaggi che si erano sviluppati lungo l’arteria). Agli inizi del V secolo il Veneto cominciò ad essere invaso dalle popolazioni barbare (grazie al facile passaggio naturale offerto dalle Alpi Giulie), ma le incursioni non interessarono l'area lagunare. Pertanto S. Donà ne fu immune. Questo determinò un notevole flusso migratorio dalle città e dai villaggi delle zone sottomesse. Nei secoli la zona subì un lento e continuo degrado, aggravato dalle condizioni ambientali: il Piave effettuava colmate che modificavano o non permettevano lo scolo dei campi, mentre i detriti sedimentari ostruivano la laguna e la tramutavano in palude. Il paesaggio si trasformò: non più acque limpide e isolotti, né alberi, ma un forte disboscamento (attuato per ampliare le coltivazioni) e zone paludose che favorirono la malaria. Un miglioramento si ebbe dopo l’anno 1000 quando si cominciarono lavori di arginamento del Piave. Le continue guerre tra Treviso e Venezia prima (XIII secolo) e tra Treviso e i Duchi d’Austria poi, insanguinarono la zona fino al 1389. Questa data coincide con un lungo periodo di stabilità (fino al 1583) che portò alla nascita di San Donà, sotto il governo della Serenissima. La fine improvvisa della stessa Serenissima (fine ‘700) provocò un periodo di anarchia dovuto allo sfaldamento dell'apparato organizzativo amministrativo e giudiziario. La municipalità di San Donà venne sancita sotto il dominio di Napoleone, il quale tuttavia cedette (con il trattato di Campoformido) l’intera Regione all'Austria. Gli Austriaci come prima azione, istituirono un nuovo governo, abrogando i privilegi precedentemente esistenti. Tuttavia portarono a termine alcuni interventi molto positivi come il miglioramento della viabilità verso Venezia e Trieste e lavori di rafforzamento degli argini del Piave. Dopo un nuovo conflitto Austro-francese, con la pace di Presburgo il Veneto passò al neonato regno d’Italia con a capo Napoleone. La sconfitta di Waterloo sancì un nuovo passaggio all’Austria (Regno Lombardo-Veneto). In questi anni, nonostante le difficoltà, ci fu un consistente incremento demografico. Con il definitivo passaggio del Veneto all'Italia (pace di Vienna), San Dona' ebbe una diversa organizzazione: fu fondato il Consiglio Comunale e le prime elezioni amministrative (23 dicembre 1866) nominarono Giuseppe Bortolotto primo Sindaco del Comune. Tra il 1871 e il 1915 progredì la bonifica territoriale a vantaggio delle coltivazioni. Durante la Prima Guerra Mondiale, la città fu direttamente minacciata grazie ai vicini fatti di Caporetto. Il Primo Cittadino ordinò la fuga dalla città lasciando senza punti di riferimento la parte della popolazione che non volle abbandonare il paese. San Donà venne così occupato dagli austriaci: la città venne saccheggiata e distrutta (il 12 novembre 1500 granate caddero sul paese). Gli abitanti non si diedero per vinti e iniziarono la ricostruzione subito dopo il termine degli scontri. Fondamentali furono i nuovi lavori sugli argini del Piave e il ripristino della viabilità ferroviaria e stradale. Parallelamente vennero ricostruiti la sede municipale, il Duomo e il simbolo di San Donà, il Campanile. Il secondo conflitto mondiale distrusse ben presto quanto ricostruito. A partire dal 1944 San Donà subì numerosi bombardamenti che miravano a distruggere i ponti sul Piave. Il bombardamento più cruento ci fu la mattina del 10 ottobre 1944. Diverse persone morirono durante questo attacco.

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