BREGNANO - CERMENATE - VERTEMATE CON MINOPRIO

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BREGNANO, un po’ di storia

Ubicato nella parte meridionale della provincia di Como, “Beriniano”, così come viene citato in alcuni documenti del IX secolo, era un piccolo borgo contadino sviluppatosi attorno al polo costituito da un castello, dimora dei nobili del paese. Nel XII secolo, Bregnano venne coinvolta nelle controversie fra Milano e Como, le stesse controversie che sfociarono nelle tre lunghe guerre che ebbero luogo tra il 1118 e il 1184. E’ nel contesto della prima guerra, (1118-1127) e nella quale le cause sono da ricercare nelle lotte fra Como e Milano per il predominio territoriale, che viene ricordato un Alberico da Bregnano che, nel 1126, tradì i comaschi consentendo a Milano di avere il sopravvento in una battaglia a Monsordo, vicino a Cermenate. Nel 1152, anno in cui si scatenò la seconda lunga battaglia (terminata solo nel 1184), Bregnano venne data in feudo al vescovo di Como, Ardizzone di Castello, diventando così di esclusiva proprietà della Chiesa comasca. Divenne successivamente proprietà della potente e antichissima famiglia Carcano, famiglia in cui vide i natali il vescovo Landolfo di Milano, lo stesso che nel 983 aveva dato inizio alla pratica dell’infeudazione.
 
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CERMENATE: dalle origini ai giorni nostri

Le origini e lo sviluppo di Cermenate, ubicata nei pressi della strada Comasina, sono sicuramente da mettere in relazione con la sua posizione. La strada è quella che da Milano porta a Como, vicina al punto di intersezione con la statale dei Giovi, all’altezza di Asnago. I numerosi ritrovamenti archeologici rinvenuti in zona ed ascrivibili all’età del bronzo rappresentano le prime attestazioni della presenza umana sul territorio. Ancora più abbondanti, invece, le tracce e i reperti archeologici risalenti all’età romana, rinvenuti nelle località Freghera e Fossarone, che testimoniano la presenza di villaggi e segni di usanza tipicamente romana. La strada che da Milano portava a Como, proseguiva lungo la sponda lariana e verso i passi alpini della Rezia e le zone del Nord Europa, e per questo motivo si trattava di una via molto battuta anche per ragioni commerciali, come indicato all’interno di un documento datato 10 marzo 1122, in cui si fa menzione di un episodio di furto subito da alcuni mercanti fiamminghi che stavano percorrendo proprio quella strada. Anche Cermenate prese parte attivamente alle lunghe e alternate lotte tra Como e Milano e più volte venne distrutta. Nuovamente, come già accennato nelle vicende storiche di Bregnano, si menziona Alberico da Bregnano, il condottiero che, a causa del suo tradimento, fece fallire l’attacco delle truppe comasche su quelle milanesi; ma è a questo punto che emerse la figura di Ardizzone da Cermenate, capitano di ventura che ebbe grande rilievo nel decennale conflitto. A seguito della pace tra Como e Milano, Cermenate fu assegnata a Porta San Lorenzo, un quartiere comasco e un sostenitore di Matteo Visconti, tale Giovanni da Cermenate, fu autore di una “historia” che racconta le vicende di Milano dal 1307 al 1313. Sull'altura ancora oggi chiamata “Del castello" pare sorgesse una fortificazione, eretta durante le guerre fra i Torriani e i Visconti e nel XIV secolo, la costruzione rimase solo ai Visconti. Nel 1516, le truppe di Francesco I che assediavano Milano, fecero razzie anche a Cermenate. Nel XVII secolo il territorio era diviso in quattro comuni: Montesordo, Santa Croce, Lavezzara e Cermenate. I quattro centri furono poi unificati al tempo di Maria Teresa d'Austria, ma l’antico stemma comunale, con le quattro torri, visibile nella sala consiliare presso la sede del Comune, ricorda l'antica separazione. Nella seconda metà del Settecento e grazie all’introduzione dei bachi da seta e della con seguente attività seriva, Cermenate conobbe un periodo florido, tuttavia, tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento, un notevole numero di emigrati lasciarano Cermenate, preferendo l’oltreoceano, alla ricerca di miglior fortuna. Nel 1928, Cermenate si allarga assorbendo il piccolo abitato di Asnago, località che un tempo apparteneva al nobile casato dei Porro. In seguito alla crisi del tessile della metà del secolo scorso, sono nate altre importanti industrie sul territorio, il tessuto economico di Cermenate è cambiato e, accanto alle attività artigianali, prevalentemente a conduzione familiare, si è assistito ad un progressivo aumento del lavoro pendolare verso il capoluogo milanese.
 
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Ed infine, storia di VERTEMATE CON MINOPRIO

Lo storico Olivieri ha interpretato l’antico toponimo di Vertemate - in origine Bardomagum-Bardomagnum - come “città o borgo dei Bardi”, cantautori di origine celto-gallica, sebbene sia riferibile anche alla traduzione di “luogo elevato al vertice”; Olivieri aggiunge che il nome Vertemate potrebbe anche derivare dalla voce gallica “Vertamo”, cioè, “vigoroso”. Per Minoprio, invece, l’etimologia è da ricercare nella parola gallica “Moenawr” che, pare, voglia significare una estensione fondiaria di un paese con un’ampia contrada agricola. Il ritrovamento di massi coppelliformi e di un’ascia litica dimostra che la zona fu abitata fin dalla preistoria. Successivamente, si presume che i primi abitanti del Comasco ed in particolare di Vertemate, fossero gli Orobi o gli Insubri ai quali venne anche attribuita la fondazione della città di Como. A questa popolazione succedettero gli Etruschi, i Galli, i Romani, i Longobardi con i quali il territorio raggiunse un elevato livello dal punto di vista economico e artistico. Situata in posizione strategica tra Como e Milano, anche Vertemate con Minoprio fu coinvolta nella guerra decennale tra le due grandi città e la sua trasformaziona da città del Comasco a Comune, coincise proprio con i lunghi conflitti già menzionati per Bregnano e Cermenate. In seguito, Como fu dominata dal Barbarossa, mentre il Ducato di Milano era governato dalle potenti e nobili famiglie dei Visconti, prima, e degli Sforza, dopo. Nel XVI secolo tutto il territorio lombardo e quindi anche quello lariano subì - per un breve periodo - la dominazione dei francesi, poi degli spagnoli, infine, degli austriaci. Dopo una breve parentesi napoleonica, il ritorno degli austriaci suscitò un anelito di libertà nella famiglia Raimondi di Minoprio e in Don Vincenzo Guaita di Vertemate accomunati dal desiderio e dalla volontà di formare un’Italia unita, libera ed indipendente.
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BREGNANO, un po’ di storia

Ubicato nella parte meridionale della provincia di Como, “Beriniano”, così come viene citato in alcuni documenti del IX secolo, era un piccolo borgo contadino sviluppatosi attorno al polo costituito da un castello, dimora dei nobili del paese. Nel XII secolo, Bregnano venne coinvolta nelle controversie fra Milano e Como, le stesse controversie che sfociarono nelle tre lunghe guerre che ebbero luogo tra il 1118 e il 1184. E’ nel contesto della prima guerra, (1118-1127) e nella quale le cause sono da ricercare nelle lotte fra Como e Milano per il predominio territoriale, che viene ricordato un Alberico da Bregnano che, nel 1126, tradì i comaschi consentendo a Milano di avere il sopravvento in una battaglia a Monsordo, vicino a Cermenate. Nel 1152, anno in cui si scatenò la seconda lunga battaglia (terminata solo nel 1184), Bregnano venne data in feudo al vescovo di Como, Ardizzone di Castello, diventando così di esclusiva proprietà della Chiesa comasca. Divenne successivamente proprietà della potente e antichissima famiglia Carcano, famiglia in cui vide i natali il vescovo Landolfo di Milano, lo stesso che nel 983 aveva dato inizio alla pratica dell’infeudazione.
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CERMENATE: dalle origini ai giorni nostri

Le origini e lo sviluppo di Cermenate, ubicata nei pressi della strada Comasina, sono sicuramente da mettere in relazione con la sua posizione. La strada è quella che da Milano porta a Como, vicina al punto di intersezione con la statale dei Giovi, all’altezza di Asnago. I numerosi ritrovamenti archeologici rinvenuti in zona ed ascrivibili all’età del bronzo rappresentano le prime attestazioni della presenza umana sul territorio. Ancora più abbondanti, invece, le tracce e i reperti archeologici risalenti all’età romana, rinvenuti nelle località Freghera e Fossarone, che testimoniano la presenza di villaggi e segni di usanza tipicamente romana. La strada che da Milano portava a Como, proseguiva lungo la sponda lariana e verso i passi alpini della Rezia e le zone del Nord Europa, e per questo motivo si trattava di una via molto battuta anche per ragioni commerciali, come indicato all’interno di un documento datato 10 marzo 1122, in cui si fa menzione di un episodio di furto subito da alcuni mercanti fiamminghi che stavano percorrendo proprio quella strada. Anche Cermenate prese parte attivamente alle lunghe e alternate lotte tra Como e Milano e più volte venne distrutta. Nuovamente, come già accennato nelle vicende storiche di Bregnano, si menziona Alberico da Bregnano, il condottiero che, a causa del suo tradimento, fece fallire l’attacco delle truppe comasche su quelle milanesi; ma è a questo punto che emerse la figura di Ardizzone da Cermenate, capitano di ventura che ebbe grande rilievo nel decennale conflitto. A seguito della pace tra Como e Milano, Cermenate fu assegnata a Porta San Lorenzo, un quartiere comasco e un sostenitore di Matteo Visconti, tale Giovanni da Cermenate, fu autore di una “historia” che racconta le vicende di Milano dal 1307 al 1313. Sull'altura ancora oggi chiamata “Del castello" pare sorgesse una fortificazione, eretta durante le guerre fra i Torriani e i Visconti e nel XIV secolo, la costruzione rimase solo ai Visconti. Nel 1516, le truppe di Francesco I che assediavano Milano, fecero razzie anche a Cermenate. Nel XVII secolo il territorio era diviso in quattro comuni: Montesordo, Santa Croce, Lavezzara e Cermenate. I quattro centri furono poi unificati al tempo di Maria Teresa d'Austria, ma l’antico stemma comunale, con le quattro torri, visibile nella sala consiliare presso la sede del Comune, ricorda l'antica separazione. Nella seconda metà del Settecento e grazie all’introduzione dei bachi da seta e della con seguente attività seriva, Cermenate conobbe un periodo florido, tuttavia, tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento, un notevole numero di emigrati lasciarano Cermenate, preferendo l’oltreoceano, alla ricerca di miglior fortuna. Nel 1928, Cermenate si allarga assorbendo il piccolo abitato di Asnago, località che un tempo apparteneva al nobile casato dei Porro. In seguito alla crisi del tessile della metà del secolo scorso, sono nate altre importanti industrie sul territorio, il tessuto economico di Cermenate è cambiato e, accanto alle attività artigianali, prevalentemente a conduzione familiare, si è assistito ad un progressivo aumento del lavoro pendolare verso il capoluogo milanese.
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VERTEMATE CON MINOPRIO la storia

Lo storico Olivieri ha interpretato l’antico toponimo di Vertemate - in origine Bardomagum-Bardomagnum - come “città o borgo dei Bardi”, cantautori di origine celto-gallica, sebbene sia riferibile anche alla traduzione di “luogo elevato al vertice”; Olivieri aggiunge che il nome Vertemate potrebbe anche derivare dalla voce gallica “Vertamo”, cioè, “vigoroso”. Per Minoprio, invece, l’etimologia è da ricercare nella parola gallica “Moenawr” che, pare, voglia significare una estensione fondiaria di un paese con un’ampia contrada agricola. Il ritrovamento di massi coppelliformi e di un’ascia litica dimostra che la zona fu abitata fin dalla preistoria. Successivamente, si presume che i primi abitanti del Comasco ed in particolare di Vertemate, fossero gli Orobi o gli Insubri ai quali venne anche attribuita la fondazione della città di Como. A questa popolazione succedettero gli Etruschi, i Galli, i Romani, i Longobardi con i quali il territorio raggiunse un elevato livello dal punto di vista economico e artistico. Situata in posizione strategica tra Como e Milano, anche Vertemate con Minoprio fu coinvolta nella guerra decennale tra le due grandi città e la sua trasformaziona da città del Comasco a Comune, coincise proprio con i lunghi conflitti già menzionati per Bregnano e Cermenate. In seguito, Como fu dominata dal Barbarossa, mentre il Ducato di Milano era governato dalle potenti e nobili famiglie dei Visconti, prima, e degli Sforza, dopo. Nel XVI secolo tutto il territorio lombardo e quindi anche quello lariano subì - per un breve periodo - la dominazione dei francesi, poi degli spagnoli, infine, degli austriaci. Dopo una breve parentesi napoleonica, il ritorno degli austriaci suscitò un anelito di libertà nella famiglia Raimondi di Minoprio e in Don Vincenzo Guaita di Vertemate accomunati dal desiderio e dalla volontà di formare un’Italia unita, libera ed indipendente.

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